3 ottobre 2019

POLLONE (BI) CorriBurcina (28/09/2019)


Ogni tanto mi piace fare qualche corsetta nuova, così quest'anno mi presento sabato pomeriggio a Pollone (BI) al parco della Burcina, per partecipare alla "CorriBurcina", evento ormai tradizionale, giunto all'edizione 15. Il parco è di indubbia bellezza, una collina con fiori e piante di pregio, tranquilli sentieri e verdi prati. Appena entrati si percepisce un senso di serenità assoluto: tutto è ovattato, si sentono solo profumi e suoni della natura. Sabato poi era una di quelle giornate che ti fanno riconciliare con il mondo: sole soffuso, tiepido, con l'aria dolce dell'estate che ci dona il suo lungo arrivederci. Un posto veramente romantico: coppie che passeggiano mano nella mano e altre che limonano di gusto all'ombra degli alberi. Praticamente l'amenità al quadrato. Ho la fortuna di osservare tutti questi particolari perché ci si mette un po’ a raggiungere, a piedi, la location della corsa: qui l'auto si lascia tassativamente nell'apposito parcheggio all'ingresso e si percorre circa 1 Km di sentiero in lieve salita per raggiungere il ritrovo, ubicato su un pianoro con belvedere sul biellese. L'iscrizione è a offerta libera, a scopo benefico. Noto che ci sono un sacco di famiglie con bambini, sembra, anzi è, una festa, che bello! la corsa si disputa su 3 giri di un circuito in strada bianca di 1,3 Km, chiamato "passeggiata dei rododendri". Dato che abbiamo tempo decidiamo di fare un giro di perlustrazione, non prima del caffè in un bar trattoria che spunta come un fungo in mezzo a prati e boschetti. Il percorso è un bel misto: si parte subito in salita, a pendenze decrescenti, ma sempre toste; segue un tratto in discesa, ripida ma non troppo, per chiudere poi il circuito con un tratto pianeggiante. Notiamo alcuni concorrenti che si riscaldano percorrendo la salita a passo di stambecco: livello molto alto, oggi l'obiettivo è quello di evitare il doppiaggio! la moltitudine delle belle divise giallo-blu del Biella Running mi incute poi una reale inquietudine sportiva. Dopo la simpatica gara dei bambini alle ore 17.00 si parte. Affronto benino il primo giro, esagerando però un po’ sulla salita e pure sulla successiva discesa. Pago pegno nella seconda tornata, che come sempre, è per me la peggiore in queste corse sui tre giri: il fisico risente dell'avvio spavaldo e il pensiero che dopo c'è ancora un giro non aiuta. Mi impianto quindi sensibilmente sul primo tratto in salita e soffro anche per il resto del lap 2, portando però a casa l'obiettivo di non subire il doppiaggio: stimo di averla scampata per 2 minuti scarsi. Appagato di questo risultatone mi rilasso un po’ sull'ultimo passaggio in salita, dormendo sugli allori, tanto quelli davanti ormai non li prendo più e dietro non sento niente. Ma sulla discesa finale mi svegliano passi galoppanti e sempre più vicini alle mie spalle: un gruppetto mi ha preso di mira, mi sento il bersaglio disegnato sulla schiena…oddio, li sento sempre più vicini, ormai mi prendono. La discesa però è breve e sul ritorno in piano provo a resistere alla cattura, allungo un po’… sembra funzionare, sento i passi dietro farsi più lontani. Ma però l'arrivo è ancora distante, e io sono giù di allenamento, sono su di età, ho qualche Kg di troppo, e poi, diciamoci la verità, sono sempre stato scarso, e quindi mi tornano addosso: lo capisco dal pubblico appostato nell'ultimo tratto che incita i miei inseguitori, penso che deve essere gente del posto. Ultima curva, no, non devo farmi prendere, non avrete il mio scalpo! tiro fuori le energie residue e resisto, ce la faccio! mi volto, voglio guardare negli occhi i miei "cattivissimi" predatori: sono 3 ragazzine in temibile divisa giallo-blu!!! ansimante, sudatissimo ma felice aspetto l'arrivo di mia moglie, che avviene prima del previsto (brava lei o bidone io? direi entrambe). Per concludere ottimo ristoro, modello gita fuori porta, sul prato, facce sorridenti, gente allegra, bambini che giocano, palloncini colorati. Segue anche la lotteria, dove vinco pure una cuffia per l'inverno.
Che dire, un pomeriggio bellissimo, quasi mi dispiace andare a casa. L'anno prossimo torneremo sicuramente.
Davide Donà


21 settembre 2019

Calendario Ammazzainverno 2019/2020

Camminate non competitive aperte a tutti - Partenza ore 9.30 - Percorsi di 6 Km circa - Iscrizione 2 €

11 marzo 2019

FONTANETO D'AGOGNA – Gamba d'Oro – 10/03/2019


Mattinata fantastica, Primavera alle porte, belle persone, allegria e serenità. Non scriverò molto questa volta, ho già parlato varie volte di questa tappa della Gamba d'Oro, non posso che confermare che è una delle Top, i numeri parlano chiaro, quasi 800 partecipanti con altre 2 corse nel giro di 20 Km. Penso sia anche diventata la decana. Voglio però dedicare poche righe al finale di questa gara, che spero non verrà cambiato mai, quello che ormai ho battezzato come il Mezzo Giro del Pratone, 700 metri di sofferenza pura su un tracciato a forma di punto interrogativo rovesciato. Quasi a suggerire che in quei pochi minuti sei tu, podista ormai allo stremo, a farti delle domande sul perché del tuo faticare e che la risposta non è quella scontata. Mi viene qui fin troppo facile andare con una breve poesia, sperando che il Sommo non si rivolti nella tomba.

Agogna, Gogna e Agonìa

In sul finale a Fontaneto, dell'Agogna mi ritrovai a varcar il greto,
e in un sol breve istante mi apparve quel pratone immenso.

La davanti puntini colorati correvano in quell'infinito mezzo tondo,
e d'improvviso, a vederli cosi lontani, mi sorprese tutta la stanchezza del mondo.

E così dopo l'Agogna c'eran da superare della mente la Gogna e della fatica l'Agonìa.

Non voleva finir mai quel pratone maledetto e beffardo,
che avrei voluto buttarmi a far eterna compagnia all'erba di campo.

Il sudore m’accecava gli occhi, la stanchezza mi bruciava il corpo,
ma dovetti tener duro, stringendo i denti e guardando innanzi.

E così anche stavolta, stremato ma felice assai t’abbracciai, caro amico mio Traguardo!

7 marzo 2019

MARANO TICINO – Gamba d'Oro – 03/03/2019


Bellissima apertura del circuito Gamba d'Oro, storica (e oserei dire inimitabile) manifestazione podistica del novarese, che ci farà divertire fino al cadere delle foglie autunnali. La fortuna ha aiutato: giornata primaverile, temperatura perfetta e sole pieno. E poi questo posto è veramente carino, mi piace sempre un sacco venire qui, attraversando le dolci collinette a vigneti tra Suno e Mezzomerico, per poi arrivare a Marano, adagiato su un altopiano soleggiato sopra la scorrere del  Ticino. Anche il ritrovo è di quelli "lusso": un centro di aggregazione nuovo di zecca, spazioso e realizzato con indubbio gusto estetico. Tecnicamente parlando la ciliegina sulla torta di questa corsa è l'arrivo in salita, la stessa che all'inizio si fa in discesa. Certo, è questione di gusti, ma per me che amo, e allo stesso tempo odio le salite questo è il massimo. Intendiamoci, non sono bravo quando la strada sale, anzi, ma credo che gli arrivi in salita siano il giusto tributo da offrire al Dio della Fatica, una sofferenza rituale che ritengo aiuti un pò a vivere più leggeri di spirito e più positivi verso le difficoltà. Non male anche la partenza in picchiata. Quest'anno cambio tattica: addio al piano A (avvio a tutto gas, tanto è discesa), e adozione del piano B (partenza prudente). Non è stato facile trattenersi in discesa, per due motivi: 1) perché la discesa ti invoglia a spingere, dato che si fa meno fatica 2) vedersi superare dagli amici al doppio della velocità ed evitare di rincorrerli è una forzatura alla propria indole agonistica. Però bisogna anche pensare che si ha una certa età e che dopo questo discesone ci sono altri 11 Km dove la forza di gravità non ci aiuterà più. Tutto sommato devo dire che è stata una scelta azzeccata: quando siamo tornati sul piano le gambe erano ancora integre, la voglia c'era e sono riuscito quindi a spingere bene per tutto il percorso, senza andare fuori giri. In alcuni brevi tratti ho dovuto rifiatare un po’, ma oggi, a parte i primi della classe, hanno patito un po’ tutti, all'arrivo ho visto distacchi notevoli. Da una domenica all'altra si è infatti passati dai rapidi 6 Km dell'ammazzainverno a una distanza doppia. Giunto ai piedi del salitone finale mi dico che oggi no, non camminerò, salirò piano, ma tutto di corsa! e così prendo la salita con rispetto, a piccoli passetti, aumentando l'andatura solo nell'ultimo tratto, quando la pendenza molla un pò. E poi si arriva, un po’ distrutti, ma felici come sempre. Ottima corsa, forse apprezzata più dagli stradisti che dagli appassionati di trail, ma ben organizzata e sicura nei tratti su sentiero, puliti e scorrevoli. Bella mattinata, in tutti i sensi!
Davide Dona'

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