10 dicembre 2018

VAPRIO D’AGOGNA – Paesi in Corsa – 07/12/2018


Dopo 3 anni di assenza forzata torniamo a percorrere le caratteristiche strade dei Paesi in Corsa. Abbiamo partecipato alle tappe di Barengo e Gozzano, già fatte negli anni passati, mentre quella di questa sera a Vaprio d'Agogna rappresenta per noi un inedito. Non posso che confermare quanto scrivemmo in passato su questa manifestazione: bella e suggestiva in ogni sua tappa, strana e particolare, un po’ da "matti". Aggiungo anche non semplicissima da organizzare. Si corre infatti su strade asfaltate in circuito cittadino, quindi ci vogliono parecchie persone a regolare gli incroci e a segnalare. Da fuori sembrano banalità, ma non è così. Sui motivi che portano qualche centinaio di persone a uscir di casa, in una notte di dicembre, per andare a fare una gara tra le campagne della bassa novarese permane il mistero: in questo momento della mia vita fare queste cose mi piace e basta, mi fa sentire vivo e sono felice di aver incontrato questo mondo colorato sul mio cammino.

Ritrovo presso la Pro Vaprio. Ciò considerato parcheggio nei pressi del cimitero: è vicino e mi piace parcheggiare presso i cimiteri, sarò un po’ strano (altrimenti non correrei le notturne invernali) ma sono luoghi che mi infondono tranquillità. Quattro passi ed eccoci nel "centro" di Vaprio. La location Pro Vaprio è piccola, ma calda e accogliente, comoda anche per cambiarsi, un tipico locale associativo in stile anni 60-70, molto vintage, ma che offre quel senso di buone cose del passato. Come sempre è bello trovare gli amici, con i quali scambiare qualche piacevole chiacchiera, solitamente incentrata su dolori vari alle ginocchia, caviglie, tendini, schiena e così via.

Ma eccoci al via, ad attenderci  la nostra “bella” mezz'ora di sofferenza. Già, perché qui è risaputo che è tutta pianura, è tutto asfalto, sono "solo" 6 Km, la temperatura è perfetta (+6): quindi tutti partono sparati, me compreso, e come al solito, dopo un paio di Km nei quali,  come sempre, mi dico "però, come sto bene stasera, non faccio neanche fatica", la fatica invece comincia a salire insieme alla consapevolezza che il secondo dei 2 giri previsti sarà eterno. Date le dimensioni non metropolitane del paese, per fare un giro di 3 Km si deve fare anche una vera e propria scampagnata, nel senso proprio che bisogna allungare il tracciato per i campi circostanti. Tale variante campagnola ci porta a percorrere un rettilineo piuttosto lungo praticamente al buio pesto…un habitat tipico da serial killer, angosciante ma al tempo stesso affascinante. In questo tratto, durante l'ultimo giro mi sento veramente un matto…mi chiedo cosa ci faccio qui, alla mia età, nella notte, a correre nell’oscurità, in un posto ignoto, solo come un cane smarrito (e senza microchip), con le gambe che bruciano, il fiatone e nessuna speranza di gloria: non ho risposte sensate da darmi, ma mi concentro su 2 piccoli obiettivi a brevissimo termine per i quali vale la pena continuare piuttosto che disperdersi come concime nei campi: 1) Respingere gli insistenti attacchi di un runner alle mie spalle che mi ha già staccato un paio di volte e che poi ho ripreso 2) Tenere invariato il distacco da quello davanti, una trentina di metri che durano da 5 Km. Mi piace come corre questo runner che ho davanti, ha un bello stile e un'andatura niente male, quindi mi dico che se vado come lui non è male neanche per me. Ritornati nel centro abitato non ho certezza di quanto manchi alla fine, potrebbero essere 500 metri oppure 1 Km. Ho fatto però qualche allenamento decente negli ultimi tempi, quindi provo l’azzardo, mi gioco il  2 in schedina e “allungo” il passo, voglio provare a mettere in pratica la teoria.
In effetti mancava ben più di 1 Km, ma le gambe giravano benino e sono pure riuscito a sopravanzare il podista che avevo davanti, oltre che a resistere a quello che mi inseguiva. Finita la corsa mi siedo su una gelida panca in pietra nei pressi dell'arrivo, a godermi per una decina di minuti il fresco della notte…e dire che da piccoli ci dicevano di non sudare, di coprirci, etc…e io sono qui sudato fradicio e mezzo nudo al freddo d’inverno: o ci raccontavano balle oppure è proprio vero che correre fortifica corpo e spirito. Aspetto l’arrivo della mia tosta consorte e via a farci i nostri classici 2/3 vin-brulè accompagnati da una bella fetta di panettone. Bella serata, e davvero un grazie di cuore agli organizzatori di questi eventi, compreso il simpatico e bravo fotografo Gabriele Tacca, autore delle foto di questo articolo.
Davide Donà  



6 ottobre 2018

MONGRANDO (BI) Mongrando in Alto (06/10/2018)

Proseguiamo la nostra esplorazione dell'universo podistico biellese recandoci a Mongrando - Borgo San Lorenzo, località situata a una decina di chilometri da Biella, in direzione di Ivrea. La nostra curiosità è stata attirata dal volantino della corsa, a cominciare dal titolo, Mongrando in Alto, e dalla presenza sul volantino stesso del tracciato, che ci appare come molto interessante, in quanto breve ma intenso. Anche la collocazione di sabato pomeriggio ci piace molto. Aggiungiamo il fatto che ci andava anche un nostro caro amico e ottimo podista, all'esordio in queste corse, e quindi, partenza via! Con buon anticipo siamo li e l'impressione all'arrivo è ottima, un luogo ameno e tranquillo, non fosse che per qualche auto che circola, sembra di essere tornati nel buono  di altri tempi. Borgo San Lorenzo è collocato su una piccola altura, circondata da colline. Il ritrovo è nei pressi della Chiesa, anzi ce ne sono addirittura 2, una di fronte all'altra. Tutto ben tenuto e ordinato. La manifestazione è organizzata dalla locale società podistica La Vetta Running.
Con l'iscrizione viene dato un bel pacco gara di prodotti alimentari, molto generoso e gradito. Anche qui evento separato per i camminatori, che partono 30 minuti prima dei corridori, sempre un'ottima cosa. Un centinaio abbondante gli iscritti. Ma veniamo alla corsa. Gli organizzatori hanno sapientemente sfruttato un anello intorno al paese di elevato spessore tecnico e anche molto piacevole come paesaggio, tutto snodato nel verde e che va a toccare altre piccole frazioni di Mongrando. Tutto su asfalto, ma, quando si hanno dei percorsi così ben venga! Veniamo alla corsa. Si parte con 1 Km abbastanza pianeggiante, per poi cominciare la salita che porterà a Mongrando in Alto, dopo 2 Km di strada dalle pendenze variabili: si incontrano infatti tratti molto ripidi, altri mediamente impegnativi e anche dei bei tratti di salita più dolce dove si può spingere. Insomma, una Signora Salita, che da ex ciclista (sempre scarso) apprezzo in pieno. Nella mia mente un pò contorta, e per certi versi eternamente bambina, quest'oggi mi sento come Gianni Bugno che scala l'Alpe d'Huez, mi sento felice, non importa se ne ho 10 o 20 davanti, essere qui a fare questa piacevole fatica in compagnia di tante belle persone è già una Vittoria. Arrivati alla cima si comincia subito a scendere, per un paio di Km, molto velocemente, anche se non manca un "simpatico" quanto breve tratto in decisa contropendenza. Il finale della corsa coincide con la partenza, per un totale di 5,6 Km veramente adrenalici ed estremamente divertenti, almeno per i miei gusti di "stradista".
A giusto coronamento del bel pomeriggio un ristoro strepitoso, per la compagnia e per il contenuto: buonissime torte casalinghe a volontà e ottimo e abbondante vin brulè, che quando sei "sballato" di endorfine, effetto tipico di una corsa del genere, va giù come acqua di fonte. Vengono poi sorteggiati un buon numero di omaggi e premiati i giovanissimi vincitori della corsa, nemmeno 35 anni in due, bravissimi. Sarete forse curiosi di sapere come sono andato (o forse no, ma ve lo dico lo stesso perché il blog è mio:-): direi che sono andato benino, forse la mia migliore prestazione stagionale (o, per meglio dire, la meno peggio): un po’ sarà la temperatura di questa stagione, che amo, un po’ sarà che mi sono allenato discretamente, fatto sta che sono riuscito a fare dei tratti con un buon ritmo e soprattutto in controllo, mi manca il fondo per mantenerlo più a lungo, ma qui il discorso si complicherebbe. A Mongrando ci torneremo di sicuro l'anno prossimo, per un piccolo gioiello di corsa da non perdere.
Davide Donà

1 ottobre 2018

CROCEMOSSO (BI) Mini Trail (30/09/2018)

Si è tenuto a Crocemosso, località del Biellese, un mini trail di 7,5 Km, inserito nel programma della caratteristica sagra del Macagn (formaggio tipico). Questa scelta domenicale atipica è dovuta alla curiosità di uscire un pò dal circuito novarese, a provare qualcosa di diverso. Arrivati sul posto ci si rende subito conto che la corsa è ben organizzata e la concomitanza con la festa diffonde un bel clima nell'aria, profumandola di cibo e d’allegria. Da apprezzare anche i valori storici del luogo, antichi e recenti. Ne cito un paio: l'imponente campanile secolare di 54 metri che campeggia al centro del paese e l'edificio della casa del popolo che testimonia la gloriosa tradizione manifatturiera di queste terre, leader indiscusse nel settore laniero. Ma veniamo al dunque: il mini trail è suddiviso in due distinte tipologie, corsa e camminata. Ovvero chi corre parte davanti e chi cammina parte dietro, in contemporanea, dichiarando la propria preferenza all'atto dell'iscrizione. Mi sembra questa una buona soluzione per soddisfare tutti. Circa un centinaio gli iscritti. Preparandoci alla partenza facciamo qualche considerazione, dato che non conosciamo il posto: siamo in zona pre-montana (600 metri s.l.m.) e il panorama che ci circonda è tutto collinare, c'è da aspettarsi ben poca pianura sotto le scarpe. Previsione azzeccata. Si trovano infatti lungo il percorso almeno 6 strappi in salita veramente duri, anche se brevi, non più di 100-200 metri, ognuno dei quali seguito da ripida discesa. Osservando la traccia GPS si nota come sui 6 Km scarsi del percorso ci fossero non più di qualche centinaio di metri piani. Il tracciato è disegnato in parte per le vie di Crocemosso e per la maggior parte nei boschi circostanti, su sentieri ben puliti, e, per il tratto finale in bosco libero, ma sempre pulito e non pericoloso. Si vanno a toccare anche altre piccole località della zona, passando pure per qualche cortile, da dove arrivano graditi incitamenti nel simpatico dialetto biellese. Il percorso è egregiamente presidiato a ogni incrocio e integralmente tracciato nei punti critici con adeguata fettuccia bianco-rossa: pressoché impossibile sbagliare. Questo è stato molto importante poiché ben presto dopo il via le prime ripide salitelle hanno fatto subito selezione, con il gruppo degli atleti veloci sparito in fretta dal mio orizzonte. Mi ritrovo così a vagare solo tra questi boschi sconosciuti, in una sorta di limbo podistico. In realtà, nei pochi e brevi tratti rettilinei scorgo innanzi a me un bambino di anni 8 che non riesco mai ad agganciare e un poco oltre un altro podista. Avvicino i due nei tratti in salita, per poi ri-perdere terreno in discesa. Dopo un pò di questo faticoso tira e molla consulto il mio semi-nuovo orologione GPS e vedo che siamo solo al Km 2,5…oddio, penso, solo 1/3 di gara e sono già ridotto maluccio, sono in sofferenza. Non ho altra alternativa che quella di tirare i remi in barca, il che, tradotto nel contesto, vuol dire camminare per qualche tratto sulle salite, in modo tale da smaltire l'acido lattico e riequilibrare l'organismo. Arrivo così discretamente bene al Km 5 dove si trova la sorpresa: c'è il cartello dell'ultimo Km! è una cosa che succede spesso in queste corse, la lunghezza difficilmente coincide con quello che viene dichiarato. Probabilmente però i corridori locali sanno di questo, dato che vengo raggiunto da due colleghi lanciatissimi che non avevo mai avvertito alle mie spalle fino a quel momento: uno dei due si catapulta in discesa libera in un tratto boschivo piuttosto ripido, con una tecnica e un ritmo per me alieni, mentre l'altro mi affianca fino all'arrivo, cedendomi cavallerescamente la posizione: chapeau, molto sportivo. In definitiva si trattava di un percorso di 5,8 Km, saperlo magari potevo fare un pò meglio, ma non di tanto credo. Sono le corse più ostiche per me, con questi continui cambi di pendenza. Ma chissenefrega, sono divertenti e imprevedibili quindi è comunque bello farle. Al traguardo un ottimo ristoro, con bevande, frutta, bottigliette d’acqua e integratori, forniti anche alla partenza. Sicuramente un’esperienza da consigliare e da ripetere per passare una bella mattinata. Per quanto riguarda l'esito sportivo, da segnalare la presenza di ottimi atleti, giustamente premiati: i primi 10 uomini e le prime 5 donne. A mio avviso il merito va riconosciuto, (purtroppo invece, in altri famosi circuiti si è scelto di "dimenticare" i più bravi). Tengo a sottolineare che queste mie considerazioni sulle premiazioni non hanno nessun fine personale, dato che le mie prestazioni, odierne come passate, sono sempre state lontane dai premi. La ritengo solo una questione di “giustizia” sportiva e di giusto riconoscimento al merito e al sacrificio degli atleti più bravi.
Articolo di News Biella
Davide Donà

25 settembre 2018

Correndo nel 2018

Anche quest'anno stagione super-impegnativa, un mucchio di corse fatte (forse anche troppe) e poco tempo a disposizione per l'attività "giornalistica". Ma vediamo di metterci una pezza con qualcosa di diverso, ovvero scegliendo le 5 corse che ricordo in maniera più netta, quelle che mi hanno trasmesso qualcosa in più. Le ho scelte fra le serali perché le sere d'estate sono magiche. Ovviamente si tratta di sensazioni soggettive, in fondo sono state tutte belle. La sequenza non è in ordine di preferenza, ma cronologico.
1) Cominciamo dalla serale di apertura della Gamba d'Oro che si è tenuta a fine aprile a Mezzomerico.  Questa corsa ha diversi aspetti piacevoli, sia simbolici che tecnici. E' la prima serale della stagione, quindi ha la magia del qualcosa che nasce, si taglia il traguardo quando comincia a far buio, ma è un buio buono, perché è preludio alle giornate che si allungano, all'estate, al risvegliarsi di tutte quelle sensazioni che la bella stagione offre. E poi il percorso: la zona mi piace molto, dolci e panoramiche colline a vigneti, con un tracciato pulito, non troppo duro e bello filante nella seconda parte. E anche il chiosco della birra e dei panini con la salamella è sicuramente un valore aggiunto per il giusto ristoro del tapascione "by night".
MEZZOMERICO
2) Proseguiamo poi con la serale di Barengo, svoltasi  a metà maggio. Barengo è un paese che già di per sé mi piace, ma quello che caratterizza la serata è il luogo del ritrovo, in una piazzetta che definirei "intima", dal sapore antico, un salottino racchiuso fra le piccole vie del borgo; i volontari che cucinavano la trippa da distribuire ai corridori completavano perfettamente il quadretto di un posto dove mi sarei fermato volentieri a tirar tardi con gli amici e con un buon bicchiere di vino rosso…forse anche 2. Degno di nota anche il percorso, piuttosto simile a quello di Mezzomerico, anche se più muscolare per via di diversi saliscendi tra le vigne su ampi e ben mantenuti sentieri.
BARENGO
3) Saltiamo poi al mese di agosto, estate piena, alla Marcia del Sorriso a Soriso. Si tratta di una corsa di 3 giri in circuito cittadino, con partenze distinte fra uomini e donne. Questo fatto delle partenze separate è veramente bello, (ma chissà perché è una rarità) in quanto permette di gustarsi la corsa delle donne facendo il tifo e incoraggiandole. L'evento è di ottimo livello, a costi molto contenuti. Per ognuno c'è un bel pacco gara, c'è lo speaker, il ritrovo è ambientato nella bella e caratteristica piazza del paese. Però quello che rimane più impresso è la durezza del percorso, accentuata dalla serata afosa. Si trovano infatti 3-4 strappi in salita veramente duri, che, replicati per 3 giri, fanno arrivare al traguardo veramente sfiniti. Diciamo che a Soriso il Sorriso mi è tornato solo dopo aver tagliato il traguardo, mentre per la durata della Marcia c'era ben poco da ridere, anzi. Ma chi corre è intrinsecamente sado-masochista, quindi qui trova pane per i suoi denti.
SORISO
PANISSA DI ALBANO VERCELLESE
4) Voglio poi menzionare la corsa di Albano Vercellese, località poco nota della bassa. Si corre l'ultima settimana di agosto nel Parco delle Lame del Sesia. Terra di riso, e ci si potrebbe aspettare di fare Km tra i campi coltivati: invece no, un bel percorso tra freschi boschetti e sentieri puliti, tutto in pianura ma non noioso. Ma naturalmente qui il riso è d'obbligo, quindi con pochi euro di iscrizione è compreso un pacco a testa e soprattutto comoda cena con Panissa a oltranza per tutti, vino incluso. Inutile dire che è ottima. Il tutto si può gustare a fine corsa nella sede del Parco, in un bel giardino con tanto di tavoli al coperto…what else?
BORGOMANERO
5) Per finire non posso non includere la Straborgo di Notte, a inizio settembre, un evento ormai di proporzioni notevoli, dal punto di vista del numero dei concorrenti, da quello del coinvoglimento della città e da quello della complessità organizzativa. Una classica pressochè irrinunciabile per il runner amatoriale delle nostre zone. Siamo a Borgomanero e si gareggia su un circuito cittadino che scorre velocissimo per 5 Km sui 4 corsi che caratterizzano il centro. Si effettuano ben 3 passaggi per la piazza principale con la gente che ti incita calorosamente facendoti sentire un campione anche se stai battagliando per il 500esimo posto. Quest'anno medaglia per tutti, e devo dire che ha fatto piacere riceverla a ricordo della bella serata e della tremenda botta di adrenalina calata in vena. Grande atmosfera e grande allegria in questa corsa, con la città che si colora di runners di ogni tipologia. 
Scrivendo mi vien voglia di scrivere, quindi voglio ricordare anche qualche altro evento podistico, assegnando degli "Oscar"
Oscar della Sfortuna
MAGGIORA
Va, senza dubbio, alla serale di Maggiora, dove, a 10 minuti dalla partenza si scatenò un notevole temporale. Questo provocò una specie di corto circuito organizzativo e venne dato il via in maniera un po’ confusa, prima dell'ora stabilita. Infatti io e il mio amico non ce ne accorgemmo e partimmo circa 2-3 minuti dopo raggiungendo le prime forme di vita podistica solo dopo un paio di Km. Mi ricordo che salire tra le colline al buio e con il temporale che ci rombava sulla testa mi ha dato la sensazione della nota selva oscura. E purtroppo in quella sera tempestosa di mezza estate il mio vecchio GPS marca Kalenji, comprato usato (ma tenuto bene) all'altro mondo ci finì per davvero, causa infiltrazione di pioggia battente. La serata si raddrizzò però all'arrivo dove ci consolammo gustando la proposta culinaria migliore del circuito, un ottimo e abbondante menù del podista a soli 10 euro!
Oscar dell'Abbondanza
FONTANETO D'AGOGNA
Senza avversari in tal senso la corsa del gusto di Fontaneto d'Agogna: pacco gara, ravioli al pomodoro, biscotti con zabaione e tante altre cose buone da mangiare e bere. Non mi è dispiaciuto nemmeno il percorso, piattone ma non banale. E c'era pure lo speaker!
Oscar della "Corsa Veloce".
MOMO
Qui bisogna fare una piccola introduzione all'argomento. Gli amatori / tapascioni, essendo abituati a fare distanze anche fino alla maratona e oltre, tendono a banalizzare le corse di 5-6 Km. Se poi queste corse sono pianeggianti praticamente le considerano alla stregua dei 100 metri. Quindi si vedono partenze a ritmi insostenibili (tanto è corta). Queste sono le corse dove all'arrivo si vedono le facce più stravolte, dato che normalmente si va fuori soglia e in acido lattico già al primo Km, per poi soffrire in modo bestiale per il resto della gara. In realtà tra quelle fatte, oltre alla già citata Straborgo, sarebbero 3 a meritare l'oscar ex-aequo: Oleggio San Giovanni, San Maurizio (centro sportivo) e Momo. Premio però quest'ultima, dove alla tattica suicida dovuta al percorso totalmente pianeggiante si abbinò anche il caldo umido della metà di luglio, per un mix veramente distruttivo.
Oscar alla Migliore Corsa "Non Protagonista"
CASALGIATE
Una corsa in un posto che non conoscevo, disperso in mezzo alle campagne della bassa novarese: Casalgiate. Un percorso senza sussulti, un super piattone, ma, d'altronde, lì colline non ce ne sono. Una corsa di ripiego, per colmare la defezione di un'altra località. Ma però una corsa ben organizzata, a scopo totalmente benefico, e con importanti risvolti sociali, con precisione, con passione e dove, finalmente, dopo anni di attesa, a tutti i concorrenti è stata data una medaglia ricordo della Gamba d'Oro.
Oscar alla Migliore Organizzazione
Diverse sono le corse ben organizzate e dirette, difficile scegliere. Però dai, per quest'anno voglio premiare la serale di Cressa, dove, come sempre, nulla è lasciato al caso dal presidente della locale podistica. Una corsa praticamente perfetta, dove alla perfezione assoluta manca, a mio avviso, solo di modificare lo strano arrivo con svolta ad angolo retto a fine rettilineo.
CRESSA

Oscar alla Migliore Ambientazione
MARANO TICINO
Beh, qui bisogna avere fortuna a trovare la giornata giusta e la fortuna per me premia l'ultima ammazzainverno di Marano Ticino, corsa sotto la neve di fine febbraio, in una giornata dall'atmosfera natalizia con il tepore del bel centro di aggregazione a riscaldare i corridori al termine della gara. Qui secondo me c'era anche, (dico c'era perché ho visto che è stata segata dal calendario) l'arrivo più bello del circuito, in cima a una salita di quelle come si deve.
Per quanto riguarda le mie prestazioni, beh, direi stagione di piacevoli insuccessi. Ovvero sono regredito parecchio, poche corse fatte bene e molte sofferte. Ma ho intenzione di scrivere una bella supercazzola tecnica dedicata all'argomento, quindi mi fermo qui.
Tante altre corse sarebbero poi da menzionare e da raccontare, le conservo per l'anno prossimo.
Un Caro Saluto agli amici che mi leggono, e con i quali ho corso in allegria in questi mesi passati e con i quali correremo insieme per ammazzare l'inverno che tra non molto ci sorprenderà.
Davide Dona'

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