Data: 09/06/2013
Nel
mese di giugno del 2013, circolava fiero e minaccioso per i bar del novarese,
un manifesto di littoria memoria.
Ello
annunciava la marcia nazional-tricolore in quel di Vaprio d’Agogna.
Non
sembrava un oggetto degli anni 2000 ma del ventennio.
Sembrava
uscito dal baule di un qualche podestà-podista dell’epoca, pareva macchiato di
olio di ricino.
Ma
“Quando il gioco si fa duro i duri cominciano a giocare!”.
E
così fu che 2 arditi della SanBrocchese partiron alla volta di questo rurale
borgo, di rosso vestiti e su rosso e bolscevico automezzo (però con le finiture nere).
Al
che si domandarono: «ma non è che con tutto stò rosso addosso ci mandano all’A
Gogna?» Compiaciuti e caricati da questa battutona i nostri coraggiosi si
iscrissero decisi alla gara e si recaron al bar del paese.
Mentre
gustavan il loro caffè, una famosa frase del Duce Benito, incisa in targa rigorosamente
nera appesa al fianco (destro) del bancone, lì avvisò: “Chi si ferma è perduto!”
E
allora “In alto i cuori” e vai con l’inno di Mameli ad annunciar la
partenza dei 662 marciatori nazional-tricolori.
“Vincere
e vinceremo!”…beh forse questo no, ma di sicur l’onor patrio in quel di Vaprio
difenderemo!
“GPS
e moschetto, podista perfetto”: un secco colpo d’arma da fuoco (a salve) da
l’inizio alle ostilità.
Dopo
la passerella cittadina la corsa va per strade di campagna, prati e boschetti.
Tutto
pianeggiante, ma si fa fatica lo stesso.
La
ricca vegetazione che incontriamo ci fa sentire il suo umido respiro e a tratti
sembra di stare in una sauna, si suda tantissimo!
Oggi
ho visto parecchia gente scoppiare, boccheggiare e camminare a causa di una
partenza troppo allegra.
Ho
visto cose che voi umani dediti al divano e al telecomando non potreste
immaginarvi.
E tutti questi momenti
andranno perduti nel tempo, come sudore nella pioggia.
È tempo di viverli, alzate il culo e correte!
È tempo di viverli, alzate il culo e correte!
Il
fondo sul quale si procede è sempre piuttosto morbido, molta erba.
Una
vera gioia per ginocchia e caviglie, ma rallenta il passo e sembra di andar più
piano, mentre in realtà è normale così.
Verso
metà della corsa mi trovo, insieme ad altri, con un corridore che a prima vista
giudico forte.
Progressivamente
costui guadagna metri sul nostro gruppetto.
A
un tratto però ho la prova di cosa vuol dire chiedere troppo al proprio fisico:
questo podista infatti cade rovinosamente, addirittura rotolando sul terreno,
in un punto dove non c’erano ostacoli, praticamente inciampa su se stesso.
La
troppa fatica annebbia i sensi, si perde il controllo e la lucidità e si
rischia di farsi male.
Per
fortuna l’amico non si fa niente, ma dovrà dire addio ai suoi pur bassi
propositi di gloria.
Ovviamente
la crudeltà sportiva, appartenente più agli scarsi che ai campioni, ci impone
di non aspettarlo, dato che ci voleva staccare, quindi tiriamo dritti lasciandolo
a terra, facile preda delle miraude campagnole.
Oggi
mi accorgo anche di avere un tifoso, incredibile! un podista che, quando a
circa 3-4 Km
dall’arrivo “forzo” il ritmo per cercare di entrare nella top 100 (sigh!), mi
urla «vai, grande!».
Ma
credo avesse il cervello offuscato dalle alte dosi di acido lattico per potermi
fare un tale complimento.
Comunque
lo ringrazio e lo saluto con simpatia, anche se in quel momento non era del
tutto capace di intendere (e dal fiatone che aveva neanche tanto di volere).
Dosando
le forze arrivo al traguardo messo abbastanza bene, e forse ne avevo ancora, ma
mi accontento così, a una certa età è meglio non esagerare.
Tra
le tante cose positive di questa ottima corsa:
-
Tabellone con mappa del percorso e distanza perfettamente misurata con GPS
esposto in zona ritrovo;
-
Segnalazione dei Km impeccabile;
-
Lavabo multi-rubinetto per lavaggio rapido dei podisti;
-
Piccolo premio per tutti (1 quartino di latte);
-
Speaker, che mi dicono essere un ex anchor-man di Altaitalia TV;
-
Bella musica in sottofondo, che da la carica e mette allegria;
-
Premiazione con inno nazionale e belle coppe e trofei per i vincitori.
Una
mancanza invece è stata l’assenza del controllo: secondo me qualcuno ha fatto
il furbetto e si è infilato sul percorso e/o ha tagliato qualche pezzo.
Me
ne accorgo trovandomi davanti soggetti altamente improbabili.
Per
carità, sono delle non-competitive, però non si dovrebbe fare.
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