Gamba d'Oro a Gozzano (NO): Giro del Castello 2013
Avevo
già scritto un approfondito articolo l’anno scorso sul “Giro del Castello”.
Forse
ero stato un pò troppo mieloso, ma nella sostanza il contenuto della
manifestazione anche quest’anno non cambia.
Difficile
aggiungere qualcosa, ma ci proverò.
Protagonista
indiscussa di giornata è l’afa, oltre naturalmente a Claudio Guglielmetti, che
vince anche questa tappa, e con il quale abbiamo l’onore di scambiare qualche
parola in partenza.
Infatti
è arrivata la tipica estate del nord Italia, cieli azzurro pallido e cappa
tremenda di umidità.
Aggiungiamo
a questo che la corsa è molto dura e molto boschiva, il risultato è che manca
il fiato e si suda a litri.
Meno
male che i ristori sono 2 e bevendo si sta un pò meglio.
A
tal proposito consiglio vivamente - soprattutto ma non solo - a chi non fa vita da atleta, non è più
giovanissimo e non è un campione, di fermarsi a bere: meglio non fare troppo
gli eroi con queste calure.
Oggi
personalmente stavo bene, ho corso senza faticare a un buon ritmo (si fa per
dire) i primi 2-3 Km,
ma poi, arrivate le salite ho preferito non esagerare e andar tranquillo senza
forzare, troppo caldo, troppa fatica e troppo sudore.
Durante
il percorso ho avuto anche qualche allucinazione: ho sognato di correre in un
viale con docce rinfrescanti al posto degli alberi;
ho desiderato un bel
acquazzone estivo che arrivasse all’improvviso;
ho visto me stesso seduto su un
divano bianco a sparar cazzate accompagnate da crodino e patatine, in una
enorme stanza bianca, con l’aria condizionata regolata al punto giusto.
Ma
la realtà era ben altra, mi trovavo, e non so bene per quale oscuro motivo, a soffrire
su queste colline intrise di vapor acqueo.
Sembrava
di stare in una cucina con le finestre chiuse nella quale bollivano litri e
litri di acqua per la pasta.
Sinceramente
non credo che oggi la mia salute ne abbia guadagnato, ma meglio non pensarci
troppo.
Quando
si esce dai boschi va anche peggio, non c’è più ombra e ci aspetta la salita
alla chiesa dove sinceramente mi faccio pena da solo, tanto sono scarso nel
farla.
Pensavo
anche di avere un’ulteriore visione quando a un tratto mi sembra di costeggiare
un canale, che quasi invoglia a buttarsi dentro: in realtà è un sottopasso,
completamente allagato!
Poi
finalmente si scende verso l’arrivo, verso l’acqua da bere e l’ombra del
cortile del municipio.
Mi
accorgo di essere talmente sudato che sembro uscito da un tuffo in piscina con
i vestiti.
Ritiro
il premio, che qui è per tutti: un libro di ricette del VCO.
Poi,
uno dei miei miraggi diventa realtà: c’è una fila vuota di comode sedie da
giardino, in zona ventilata e con leggera brezza.
Io
e l’amico Joe non ci facciamo sfuggire l’occasione e ci spalmiamo lì sopra a
chiacchierare con altri amici di Grignasco, e senza cambiarci rilassiamo il
nostro corpo stanco e bollito.
Si
sta talmente bene ora, che dispiace alzarsi.
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