Si è
tenuto a Crocemosso, località del Biellese, un mini trail di 7,5 Km, inserito nel programma della caratteristica
sagra del Macagn (formaggio tipico). Questa scelta domenicale atipica è dovuta
alla curiosità di uscire un pò dal circuito novarese, a provare qualcosa di
diverso. Arrivati sul posto ci si rende subito conto che la corsa è ben
organizzata e la concomitanza con la festa diffonde un bel clima nell'aria, profumandola
di cibo e d’allegria. Da apprezzare anche i valori storici del luogo, antichi e
recenti. Ne cito un paio: l'imponente campanile secolare di 54 metri che
campeggia al centro del paese e l'edificio della casa del popolo che testimonia
la gloriosa tradizione manifatturiera di queste terre, leader indiscusse nel
settore laniero. Ma veniamo al dunque: il mini trail è suddiviso in due
distinte tipologie, corsa e camminata. Ovvero chi corre parte davanti e chi
cammina parte dietro, in contemporanea, dichiarando la propria preferenza
all'atto dell'iscrizione. Mi sembra questa una buona soluzione per soddisfare
tutti. Circa un centinaio gli iscritti.
Preparandoci alla partenza facciamo qualche considerazione, dato che non
conosciamo il posto: siamo in zona pre-montana (600 metri s.l.m.) e il panorama
che ci circonda è tutto collinare, c'è da aspettarsi ben poca pianura sotto le
scarpe. Previsione azzeccata. Si trovano infatti lungo il percorso almeno 6
strappi in salita veramente duri, anche se brevi, non più di 100-200 metri,
ognuno dei quali seguito da ripida discesa. Osservando la traccia GPS si nota
come sui 6 Km scarsi del percorso ci fossero non più di qualche centinaio di
metri piani. Il tracciato è disegnato in parte per le vie di Crocemosso e per
la maggior parte nei boschi circostanti, su sentieri ben puliti, e, per il
tratto finale in bosco libero, ma sempre pulito e non pericoloso. Si vanno a
toccare anche altre piccole località della zona, passando pure per qualche
cortile, da dove arrivano graditi incitamenti nel simpatico dialetto biellese.
Il percorso è egregiamente presidiato a ogni incrocio e integralmente tracciato
nei punti critici con adeguata fettuccia bianco-rossa: pressoché impossibile
sbagliare. Questo è stato molto importantepoiché ben presto dopo il via le prime ripide salitelle hanno
fatto subito selezione, con il gruppo degli atleti veloci sparito in fretta dal
mio orizzonte. Mi ritrovo così a vagare solo tra questi boschi sconosciuti, in
una sorta di limbo podistico. In realtà, nei pochi e brevi tratti rettilinei
scorgo innanzi a me un bambino di anni 8 che non riesco mai ad agganciare e un
poco oltre un altro podista. Avvicino i due nei tratti in salita, per poi
ri-perdere terreno in discesa. Dopo un pò di questo faticoso tira e molla
consulto il mio semi-nuovo orologione GPS e vedo che siamo solo al Km
2,5…oddio, penso, solo 1/3 di gara e sono già ridotto maluccio, sono in
sofferenza. Non ho altra alternativa che quella di tirare i remi in barca, il
che, tradotto nel contesto, vuol dire camminare per qualche tratto sulle
salite, in modo tale da smaltire l'acido lattico e riequilibrare l'organismo. Arrivo così discretamente bene al Km 5 dove si trova la sorpresa: c'è il
cartello dell'ultimo Km! è una cosa che succede spesso in queste corse, la
lunghezza difficilmente coincide con quello che viene dichiarato. Probabilmente
però i corridori locali sanno di questo, dato che vengo raggiunto da due colleghi
lanciatissimi che non avevo mai avvertito alle mie spalle fino a quel momento:
uno dei due si catapulta in discesa libera in un tratto boschivo piuttosto
ripido, con una tecnica e un ritmo per me alieni, mentre l'altro mi affianca
fino all'arrivo, cedendomi cavallerescamente la posizione: chapeau, molto
sportivo. In definitiva si trattava di un percorso di 5,8 Km, saperlo magari
potevo fare un pò meglio, ma non di tanto credo. Sono le corse più ostiche per
me, con questi continui cambi di pendenza. Ma chissenefrega, sono divertenti e
imprevedibili quindi è comunque bello farle. Al traguardo un ottimo
ristoro, con bevande, frutta, bottigliette d’acqua e integratori, forniti anche
alla partenza. Sicuramente un’esperienza da consigliare e da ripetere per
passare una bella mattinata. Per quanto riguarda l'esito sportivo, da segnalare
la presenza di ottimi atleti, giustamente premiati: i primi 10 uomini e le
prime 5 donne. A mio avviso il merito va riconosciuto, (purtroppo invece, in
altri famosi circuiti si è scelto di "dimenticare" i più bravi).
Tengo a sottolineare che queste mie considerazioni sulle premiazioni non hanno
nessun fine personale, dato che le mie prestazioni, odierne come passate, sono
sempre state lontane dai premi. La ritengo solo una questione di “giustizia”
sportiva e di giusto riconoscimento al merito e al sacrificio degli atleti più
bravi. Articolo di News Biella
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