Bellissima
apertura del circuito Gamba d'Oro, storica (e oserei dire inimitabile)
manifestazione podistica del novarese, che ci farà divertire fino al cadere
delle foglie autunnali. La fortuna ha aiutato: giornata primaverile,
temperatura perfetta e sole pieno. E poi questo posto è veramente carino, mi
piace sempre un sacco venire qui, attraversando le dolci collinette a vigneti
tra Suno e Mezzomerico, per poi arrivare a Marano, adagiato su un altopiano
soleggiato sopra la scorrere del Ticino.
Anche il ritrovo è di quelli "lusso": un centro di aggregazione nuovo
di zecca, spazioso e realizzato con indubbio gusto estetico. Tecnicamente
parlando la ciliegina sulla torta di questa corsa è l'arrivo in salita, la
stessa che all'inizio si fa in discesa. Certo, è questione di gusti, ma per me
che amo, e allo stesso tempo odio le salite questo è il massimo. Intendiamoci,
non sono bravo quando la strada sale, anzi, ma credo che gli arrivi in salita
siano il giusto tributo da offrire al Dio della Fatica, una sofferenza rituale
che ritengo aiuti un pò a vivere più leggeri di spirito e più positivi verso le
difficoltà. Non male anche la partenza in picchiata. Quest'anno cambio tattica:
addio al piano A (avvio a tutto gas, tanto è discesa), e adozione del piano B
(partenza prudente). Non è stato facile trattenersi in discesa, per due motivi:
1) perché la discesa ti invoglia a spingere, dato che si fa meno fatica 2)
vedersi superare dagli amici al doppio della velocità ed evitare di rincorrerli è una forzatura alla propria indole agonistica. Però bisogna anche
pensare che si ha una certa età e che dopo questo discesone ci sono altri 11 Km
dove la forza di gravità non ci aiuterà più. Tutto sommato devo dire che è
stata una scelta azzeccata: quando siamo tornati sul piano le gambe erano
ancora integre, la voglia c'era e sono riuscito quindi a spingere bene per
tutto il percorso, senza andare fuori giri. In alcuni brevi tratti ho dovuto
rifiatare un po’, ma oggi, a parte i primi della classe, hanno patito un po’
tutti, all'arrivo ho visto distacchi notevoli. Da una domenica all'altra si è
infatti passati dai rapidi 6 Km dell'ammazzainverno a una distanza doppia.
Giunto ai piedi del salitone finale mi dico che oggi no, non camminerò, salirò
piano, ma tutto di corsa! e così prendo la salita con rispetto, a piccoli
passetti, aumentando l'andatura solo nell'ultimo tratto, quando la pendenza
molla un pò. E poi si arriva, un po’ distrutti, ma felici come sempre. Ottima
corsa, forse apprezzata più dagli stradisti che dagli appassionati di trail, ma
ben organizzata e sicura nei tratti su sentiero, puliti e scorrevoli. Bella
mattinata, in tutti i sensi!
Davide Dona'
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