Magari
anche i “GambaDOristi” di poche pretese, a un certo punto della loro onorata
carriera, vorrebbero migliorare un pò le loro scarse prestazioni, per risalire
qualche posizione in classifica.
Comprando
libri e/o riviste specializzate, e consultando i più qualificati siti internet,
troveranno le tabelle di allenamento più adatte al loro obiettivo.
Grosso
modo in tutte queste tabelle si parla di “lento”, “medio” e “ripetute”.
Il
problema però è sapere a che andatura correrle, per renderle davvero allenanti
e migliorative.
Infatti,
se si fanno troppo piano non si innescano i meccanismi fisiologici che fanno
migliorare, mentre se si eseguono troppo forte si rischia di andare poi in
difficoltà di recupero o, peggio, di incappare in infortuni.
Questo
si traduce, in buona sostanza, nella conoscenza del proprio Passo di Soglia ANaerobica
(PSAN).
Semplificando,
è in pratica la massima andatura che riuscite a tenere costantemente per 10 Km in pianura senza
“scoppiare”.
È
questo il parametro da stimolare per migliorare, e bisogna tarare gli
allenamenti su esso.
Non
è così facile da individuare: una bella gara piatta tirata di 10 Km su asfalto, o in pista, sarebbero l’ideale per testare il PSAN, ma sono situazioni non sempre alla
portata, come pure non lo è il test di Conconi, che è lo strumento più preciso per la determinazione di questo importante parametro.
Un
più semplice test per determinare la PSAN, ma comunque attendibile, è il test
dei 7 minuti, da svolgersi così:
1) Effettuare
un riscaldamento di circa 20 minuti ad andatura lenta in progressione, con
qualche allungo;
2) Dopodiché
correre per 7 minuti - possibilmente su una pista di atletica, o comunque in
piano - al massimo delle proprie possibilità, cercando di mantenere un ritmo
regolare.
3) Allo
scadere dei 7 minuti rilevare la distanza percorsa in metri.
Il
ritmo tenuto nei 7 minuti del test (che naturalmente sarà più veloce della
soglia anaerobica, poiché il tempo è breve) dovrà essere incrementato per
rapportarlo alla distanza dei 10
Km , come mostrato nella tabella, nella quale potrete
individuare il vostro PSAN in corrispondenza della riga che più si avvicina alla
distanza che avete percorso.
Supponiamo
che la vostra prestazione sui 7 minuti sia stata pari a 1425 metri (1,425 Km ): il vostro PSAN
sarà allora, con buona approssimazione, intorno ai 5.10 min/Km
(ovvero
al momento la vostra prestazione sui 10 Km si può ipotizzare sui 51 minuti e 40
secondi).
Individuato
il vostro PSAN, gestirete i ritmi di allenamento su esso, ovvero, in linea di
massima, dovrete correre il lento a 50-60 secondi in più del PSAN (6.00-6.10),
il medio a 20-25 secondi in più (5.30-5.35) e le ripetute intorno al PSAN, o
anche più veloci se brevi.
È
probabile che i ritmi che escono dal test vi spaventino, ma, d’altronde, senza
far fatica non si migliora.
Il
nostro personale consiglio è quello di dedicare una settimana al test, ovvero
farlo 3 volte, per avere dei riscontri più affidabili: può darsi infatti che la
prima volta si vada troppo piano, la seconda magari si parte troppo “sparati”,
beh, con il terzo tentativo vedrete che sarete ben tarati sul ritmo critico.
Questo
argomento, insieme a molti altri, è trattato in modo più approfondito nel
nostro libro gratuito di grande insuccesso Correre For Dummies.
Complimenti per l'articolo e la tabella semplificativa.
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